Descrizione
Il vino prende il nome dall’omonimo paese sulla costa del basso jonio, nell’Area Grecanica, in provincia di Reggio Calabria. È un territorio a forte vocazione vitivinicola. È ritenuta un’area di eccellenza per la produzione vinicola dell’intera Calabria. Le aree di produzione più vocate sono quelle intorno al borgo di Palizzi Superiore. Il vigneto da cui proviene il Palizzi Malaspina è situato in contrada Dareri.
I vitigni coltivati sono esclusivamente autoctoni, Calabrese Nero e Nocera. Si tratta di una viticoltura eroica, gestita in un’area selvaggia, impervia e bellissima alle pandici dell’Aspromonte. La forma di allevamento, il sesto d’impianto e il sistema di potatura sono quelli tradizionali, alberello a sesto stretto, così per perseguire la migliore e razionale disposizione sulla superficie delle viti, per agevolare l’esecuzione delle operazioni colturali ed una razionale gestione della chioma.
A ciò si unisce l’introduzione di innovazioni legate alle tecnologie di coltivazione, di vinificazione e di commercializzazione al fine di permettere che questo rosso sia messaggero della sua storia, delle sue origini e del territorio da cui proviene. Non un vino ma un’esperienza.
La sua etichetta riporta un aforisma di Eschilo (Eleusi, 525 a.C. – Gela, 456 a.C.), grande poeta tragico della Grecia antica, che dimostra quale valore simbolico sia in grado di assumere il vino.
Il bronzo è lo specchio del volto, il vino quello della mente.
Questo rosso prodotto dall’incontro di due uve, Nerello di Calabria 50% e Nocera 50% è un vino abbastanza complesso, fermo, caldo e tannico.
In questo vino si trova l’essenza stessa della nostra terra: il vigore del sole, la freschezza del mare, l’energia del vento e la sapidità della terra.
Al naso la complessità inizia ad invadere i sensi: sentori di frutta rossa, ciliegia e prugne inebriano il bicchiere lasciando gradatamente il posto a delle note speziate, al cacao e ancora prima alla mandorla.
In bocca il sorso è caldo e avvolgente con una discreta tannicità che accompagna tutto il sorso per poi sparire nel finale con una nota dolce di ciliegia.
Dal colore rosso rubino intenso.
Abbinamento: da provare con un must della cucina calabrese: Maccheroni fatti in casa al ferretto con sugo d’agnello! Primi e secondi di carne sono il suo habitat.
La scheda tecnica è riportata nella sezione “Informazioni aggiuntive”.
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